Il Milano Latin Festival 2018 promuove una mostra con una collezione di abiti tipici del grande Impero Inca, espressione dei colori e dei prodotti della terra. L’inaugurazione della mostra si terrà l’11 Agosto dalle 18,30 e si aprirà con la proiezione di un video del Grande Impero Inca seguito dalla presentazione della mostra di abiti tipici e dal laboratorio di balli e danze folkloristiche, per finire, con un momento conviviale di musica e danza.
L’evento, vuole essere strumento di sensibilizzazione e informazione sull’importanza del rispetto del “creato” (dal quale otteniamo tutto ciò che ci serve per vivere, tra cui i tessuti per i nostri abiti), così come ci insegnarono le antiche popolazioni dell’Impero incaico e ci insegnano tuttora le popolazioni indigene della foresta amazzonica, discriminate e soggette a violazioni dei diritti umani e a ingiustizie.
Dichiarazione sui Diritti dei Popoli Indigene delle Nazioni Unite
L’evento fa parte del progetto di Expo dei Popoli (1), ideato e coordinato da Héctor Villanueva in collaborazione con: “CIRCLA (Centro di Integrazione permanente di Rappresentanza della Comunità LatinoAmericana)”, “Gruppo DE MI PUEBLO PARA TODO EL MUNDO (Pavia)”, “VIVA ECUADOR”, “MI BOLIVIA” e altre Associazioni dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi.
La Mostra di abiti tipici del grande Impero Inca è un omaggio al Santo Padre Papa Francesco, per il suo concreto lavoro nel preservare e proteggere la Madre Terra e le culture dei popoli indigeni.
Infine, per rendere ancora più vivi i coloratissimi costumi tradizionali, tre gruppi di danze folcloristiche andine animeranno la serata del con un’esibizione per il pubblico alle 20.45.
L’IMPERO INCA
L’Impero Inca (Tawantinsuyu in lingua aymara e quechua moderne, o Tahuantinsuyo in antica lingua quechua) è stato il più vasto impero precolombiano del continente americano. La sua esistenza va dal XIII secolo fino al XVI secolo e la sua capitale fu Cuzco, nell’attuale Perù.
Il Perù è stato la culla della civiltà inca, uno dei maggiori popoli nativi americani. La civiltà Inca unificò, conquistando o annettendo pacificamente, la maggior parte dei territori occidentali dell’America del Sud. A ogni popolo conquistato venivano imposti l’idioma e la religione dell’impero. A loro volta, gli inca si arricchivano della cultura dei popoli annessi.
Il nome Impero inca, dato dai colonizzatori, deriva dal vocabolo quechua “Inca” (capo del Tawantinsuyu, imperatore). Nonostante ciò, la parola “inca” è utilizzata universalmente per indicare il popolo o la cultura di quell’impero o è usata come aggettivo per fare riferimento a oggetti, tradizioni, credenze religiose di quel popolo.
Il nome originariamente dato dal popolo inca all’insieme di territori uniti governati dalla monarchia incaica era Tahuantinsuyo.
Il termine si riferiva alla divisione territoriale dell’impero in quattro “suyo” o regioni, che erano vagamente identificati con le quattro direzioni dei punti cardinali e che confluivano nella capitale, Cusco, origine delle quattro direzioni, delle quattro province e centro dell’Universo secondo la cosmo visione andina. Il termine deriva dalla parola quechua “tahua” che significa “quattro”, alla quale si aggiunge il suffisso “-ntin” (giunto, congiunto) e dalla parola ”suyo” che significa ”regione”. Infatti, Tahuantinsuyo, vuol dire “Le quattro regioni unite”.
In talune circostanze, il significato del termine “Tahuantinsuyo” è stato utilizzato per indicare il nome di un periodo della storia di determinati paesi (principalmente Perù e Bolivia), anche se nella storia del Perù si è soliti usare principalmente l’espressione “Impero inca” piuttosto che ”Tahuantinsuyo” per questo periodo storico.
Tuttavia, è sicuramente utile chiarire che il termine “Tahuantinsuyo” non era il nome dello Stato o della nazione come oggi lo si concepisce, se non un equivalente del territorio secondo la concezione andina della redistribuzione, più che del possesso, della terra.
(1) L’Expo dei Popoli si occupa, in modo speciale, di promuovere e diffondere la cultura dei popoli indigeni, valorizzando la ricchezza delle loro antiche civiltà e la bellezza di tutte le loro tradizioni.