8 Luglio 2019: Giardino Botanico Incas – Piante medicinali e frutti degli Incas

All’epoca degli Incas, le conoscenze mediche venivano trasferite dai genitori ai figli. Ma non era tutto, i figli dei medici impararono le proprietà delle erbe e dei minerali e come riconoscere e curare le malattie, nella Scuola di Medicina situata nella capitale dell’Impero, Cusco. Ci sono voluti diversi anni perché uno studente fosse considerato un medico. I più abili venivano inviati negli eserciti o nelle principali città dell’impero, come Machu Picchu, per curare i nobili.

LA MEDICINA DEGLI INCA OGGI

Da tempo immemorabile ad oggi, gli abitanti del territorio peruviano hanno curato le loro malattie e i loro disagi attraverso questa medicina tradizionale. La medicina Inca, anche se non molto diffusa – per ovvie ragioni – è ancora praticata, e sempre più fortemente in luoghi come Pisac o Ollantaytambo. Oggi persone di diversi livelli socioeconomici provenienti da tutto il mondo vengono nella Valle Sacra degli Inca per curare le loro malattie con la medicina naturale.

LE PIANTE MEDICINALI DEGLI INCA

La medicina inca ha avuto origine dalle piante medicinali, con rimedi erboristici generalmente preparati con specifiche proprietà curative. Innumerevoli sono le erbe medicinali in questo territorio, nelle tre regioni naturali del Perù, con una percentuale maggiore nella regione andina, seguita dalla giungla e dalla costa.

Una delle piante medicinali di grande importanza era la foglia di coca, che oltre ad avere proprietà curative, veniva utilizzata per le danze cerimoniali.
Alcune piante (foglie di coca, piante addormentate) venivano utilizzate come un potente anestetico.

Ogni pianta medicinale è stata classificata in base alle sue proprietà curative e alla sua preparazione da applicare successivamente. Alcuni di essi sono elencati di seguito.

  • Maca: afrodisiaco, anabolizzante, rivitalizzante, ricostituente, antidepressivo, sedativo e stimolante della fertilità.
  • Artiglio del gatto: le foglie, la corteccia e la radice sono utilizzate come antitumorale (per ridurre gli effetti della radioterapia e della chemioterapia), per curare l’artrite e le malattie veneree, come antivirali, contro il morso di serpente, per curare il morbillo, come antinfiammatorio e diuretico.
  • Ortica: diuretica, cauterizzante e antianemica per la presenza di minerali, concentrati nei peli della pianta, che inducono un’azione irritante sulla pelle quando vengono sfiorati e, dunque, quando viene applicata sul corpo.
  • Chanca piedra: per fare infusioni contro febbre, disturbi epatici e renali.
  • Grado di sangue: la corteccia, le foglie e il lattice sono utilizzati come disinfettante, curativo per traumi, ferite cutanee, emorragie, ulcere gastriche, ecc.
  • Ercampuri: usato come purgante, antidiabetico, diuretico e antinfettivo; regolatore del metabolismo e per ridurre l’obesità.
  • Quinoa: alimento nutriente e pianta medicinale, ha proprietà diuretiche, espettoranti e rinfrescanti.
  • Paico: erba aromatica utilizzata come antidiarrea, antinfiammatoria, digestiva.
  • Achiote: usato nei casi di infiammazione prostatica, infezioni urinarie, in diverse infezioni al sistema urogenitale e come regolatore della funzione renale.
  • Manayupa (Desmodium sp.): pianta diuretica e disinfiammante che purifica l’organismo soprattutto dalle tossine esogene provenienti da alimentazione inadeguata, contaminazioni ambientali, intossicazioni da farmaci.
  • Flor de arena (Tiquilia paronychioides): aiuta ad eliminare l’eccesso di acido urico.
  • Canchalagua (Pectis trifida): efficace nel trattamento dei processi eruttivi.
  • Sanguinaria (Alternathera halimifolia): favorisce la circolazione.
  • Cola De Caballo (Equisetum giganteum): disinfiammante e diuretico. Questa fase depurativa può durare da 30 a 45 giorni sempre in relazione al quadro clinico da trattare.

La Fase Curativa consiste nella somministrazione di piante specifiche per ciascuna infermità. Queste sono dosate in forma individualizzata e per periodi limitati. Tra le piante che agiscono sul tratto digestivo vanno ricordate:

  • Carqueja (Baccharis crispa): per la gastrite
  • Paico (Chenopodium ambrosoides): antiparassitario
  • Agracejo (Berberis sp.): nella litiasi (calcoli renali)
  • Sen (Cassia angustifolia): purgante non irritante,
  • Pajarrobo (Tessaria integrifolia): tonico epatico.

Tra le piante che agiscono sull’apparato respiratorio vanno ricordate:

  • Mullaca (Muehlenbeckia vulcanica) – Huamanripa (Senecio tephrosioides) – Borraja (Borrago officinalis) – Asmachilca (Eupatorium triplinerve): piante ad azione broncodilatatrice; l’ultima particolarmente indicata nelle crisi asmatiche.
  • Eucalipto (Eucaliptus sp.) e Retania (Spartium junceum): ambedue impiegate sotto forma di inalazioni per liberare le vie respiratorie e con notevole azione antibatterica.
  • Choquetacarpo (Spergularia ramosa): utilizzata con risultati incoraggianti nel trattamento della tubercolosi polmonare.

Altro gruppo importante è costituito dalle piante ad azione antinfiammatoria con particolare effetto sull’apparato genitourinario e riproduttore:

  • Flor Blanca (Buddleja incana) – Alonso (Xantium spinosum) – Llanten (Plantago mayor e Plantago hirtella) – Tornillo (Thymus sp.) – Muña-Muña (Minthostachys setosa): quest’ultima è un’importante pianta usata nel trattamento del diabete.
  • Cuti-Cuti (Notholoenia nivea): oltre a diminuire la glicemia favorisce la funzione pancreatica stimolando le cellule beta.
  • Guayacan (Tabebuia heteropoda): potenzia il sistema immunitario. Preziosa fonte di principi attivi, attualmente impiegata in moltissime formulazioni in tutto il mondo.
  • Caigua: nella prevenzione delle dislipidemie.

Per quanto riguarda il sistema nervoso, oltre alle classiche piante sedative usate ormai in tutto il mondo come la Valeriana e la Camomilla.

Il Perù grazie alla grande varietà dei suoi ambienti climatici offre una grande scelta di frutta che in tante altre parti del mondo non cresce, ma che grazie alle sue famose proprietà oggi incomincia ad essere presente sul mercato dei paesi “sviluppati”.

Alcune proprietà di questi frutti erano già note anticamente agli Inca, mentre al giorno d’oggi nuove ricerche stanno confermando i grandi benefici che possono apportare se assunti regolarmente nella dieta quotidiana, giovando alla salute e nella maggior parte dei casi anche essendo vera gioia per il nostro palato.

  • LUCUMA: conosciuta come l’Oro degli Incas, questo frutto di origine andina, veniva già anticamente utilizzata durante alcune celebrazioni. Oggi attraverso ricerche scientifiche si è scoperto che, oltre ad avere un buonissimo sapore dolce (viene infatti utilizzata anche nella produzione di gelati e dolci in genere essendo esportabile anche in forma essiccata), possiede molte sostanze utili per la salute e il “buon umore”, quali: la “niacina” (utile nel processo di produzione di energia ed efficace contro la depressione, oltra ad apportare benefici nelle malattie cardiovascolari e nell’obesità), ferro, carotene e fibre. La crema di questo frutto viene anche utilizzata per uso esterno nella cura di herpes e verruche.
  • MARACUYA: detto anche il frutto della passione, prende questo nome non tanto per le proprietà afrodisiache, ma per la somiglianza alla corolla del fiore con la corona di spine di Gesù. Questo frutto è prevalentemente composto da acqua, ma contiene anche molte vitamine A, C, B2, B3, K ed E è in piccola parte sali minerali quali potassio, magnesio, fosforo, sodio, ferro e zinco. La maracuya ha proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie. Inoltre, grazie alla presenza del carotene risulta essere utile nella protezione della pelle, oltre che giovare agli inestetismi cutanei come la cellulite. Viene utilizzata anche per apportare benefici nei casi di coliti e gastriti e favorisce la regolarità intestinale. Il frutto risulta buonissimo mangiato fresco, ma può essere utilizzato anche nella preparazione di dolci e gelati, oltre che nella produzione di prodotti per la pulizia del corpo.
  • TAMARILLO: appartenente alla famiglia delle solanacee (come il fratello pomodoro) ed originario del sud America, era conosciuto dagli Inca come il pomodoro d’albero.   Oggigiorno viene coltivato in tutte le parti del mondo, ma in special modo in Nuova Zelanda, Australia e Asia. Ha un basso contenuto calorico, ma è ricco di vitamine (B6, C, E, A1, B1, betacarotene ) e fibre. Ha proprietà antiossidanti e rafforza il sistema immunitario. Può essere consumato fresco e cucinato.
  • AVOCADO: originario del Messico e delle regioni del centro America, conosciuto già ai tempi degli Inca, vanta anche una lunga storia nel Sud America. Originalmente chiamato ”pera dell’alligatore”, è conosciuto anche con il nome di aguacate (in spagna ) e palta (in Perù ). Questo frutto è molto famoso per le sue grandi proprietà alcalinizzanti ed energizzanti. Contiene proteine, grassi moninsaturi, clorofilla, steroli vegetali, vitamine (A, B1, B2, D, E, K) e fibre. Grazie alla presenza della luteina e carotenoide contrasta la formazione di tumori. Ottimo per ridurre il colesterolo, per la salute dell’occhio, rallenta il processo d’invecchiamento, regola la pressione sanguigna e previene i problemi cardiaci. Insomma un toccasana per la salute e anche un frutto utilizzabile in diverse saporite ricette come il famosissimo guacamole. Inoltre viene impiegato in molte creme e maschere per la bellezza e salute del corpo, che facilmente possono essere prodotte con metodi casalinghi.
  • ANNONA: conosciuta anche come Chirimuya (che significa semi freddi) o Cherimoya o Custard Apple è originaria delle aree andine. E’ un frutto ricco di vitamina C e fibra. Contiene inoltre elementi antiossidanti oltre che annonacee ed acetogenine, che svolgono una funzione anticancerogena ed antimalarica. La diffusione di questo frutto si sta ampliando in tutto il mondo grazie anche a recenti studi che la delineano come il frutto miracoloso anticancro (colon, seno e prostata). Infatti durante le ultime ricerche è stata scoperta in questo frutto una proprietà 10000 volte più potente di alcuni farmaci mioterapici. I maggiori benefici si hanno con l’assunzione del frutto crudo, ma può essere utilizzato in diverse ricette e nella produzione di dolci e frullati.
  • ACAI: le bacche di Acai sono un alimento tradizionale dei popoli indigeni del Rio delle Amazzoni, soprattutto nella zona Brasiliana. Prevengono la degenerazione cellulare, ma il loro potere antiossidante è minore del melograno, dell’uva e del mirtillo. Sono utili nei problemi di obesità, colesterolo alto, malattie cardiovascolari oltre che prevenire la formazione di tumori. Possono essere assunte fresche, disidratate, in capsule, attraverso succhi o utilizzate nella produzione di dolci e frullati.
  • INCA BERRY: originarie del Perù e delle zone andine è una pianta rampicante che cresce selvatica. I suoi frutti sono famosi per le sue proprietà antivirali, anticancerogene, antiinfiammatorie e antiossidanti. Ricche di vitamina A, B1, B3 e C oltre che essere uno dei frutti più ricchi di fibre (il doppio dei datteri), possono essere assunte fresche o disidratate e aggiunte per la produzione di dolci
  • LULO: famoso fin dall’antichità per il suo succo multivitaminico è ricco di vitamine A, B3 e C oltre che di sali minerali e fibre. Potenzia il sistema immunitario, regola le funzioni intestinali, digestive ed il metabolismo.
  • CHIRIMOYA: frutta d’origine peruviana dalla buccia verde, con una polpa bianca sugosa, di aroma peculiare e sapore dolce. Il dottor Fernando Cabieses Molina, noto studioso della alimentazione e della medicina nell’antico Perù, oltre che esperto nutrizionista, dichiarava: “È una frutta regina e non necessita di essere gustata accompagnata da altri cibi, né di essere camuffata per trionfare in qualunque tavola… Chi la prova non smetterà di mangiarla”.
  • PLATANO: presente in un gran numero di specie, furono introdotte dall’Africa e dall’Asia.
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